IL FIDANZATO BUONO
commedia brillante e grottesca in due atti con 5 personaggi.

Silvia, Francesca ed Anna sono tre sorelle che hanno deciso di vivere insieme. Due di loro, Silvia e Francesca, sono deluse degli uomini più di quanto non lo sia Anna. Però, mentre quest’ultima è fidanzata (quasi felicemente!) con Attilio, le altre due sono reduci da amori falliti. Silvia vede gli uomini come esseri inaffidabili e Francesca, come potenziali gay.
La loro vita sembra scorrere tranquilla. Silvia, ha una piccola libreria e si diletta con la magia e la cartomanzia; Francesca ha un piccolo negozio di fiori e si deve laureare in biologia; Anna, invece, è temporaneamente disoccupata.
Hanno in comune l’impegno nel volontariato, occupandosi di ragazzi con famiglie difficili. Attilio, il fidanzato di Anna, è ispettore di polizia e si scontra continuamente con il carattere di Silvia.
I due mal si sopportano. L’uomo ha un fiuto eccezionale nel condurre le indagini, anche se appare distratto e tranquillo.
E proprio un’indagine complessa fa da sfondo a questa storia.
Ad intervalli quasi regolari scompaiono misteriosamente alcuni uomini. Sembrano svanire nel nulla. Non lasciano tracce, se non il prosciugamento dei propri conti bancari qualche giorno che precede la scomparsa.
Tutto può far credere che siano, anche se improbabili, allontanamenti volontari.
Durante le ricerche Attilio trova rifugio nei succulenti pasti che Anna cucina con tanto amore, tanto che il sogno dell’uomo è aprire un piccolo ristorante.
Quando tutto sembra indicare che queste misteriose sparizioni di uomini siano, appunto, volontarie, ecco spuntare il cadavere dell’ultimo scomparso.
Si scopre così, dalle loro animate discussioni, che le tre sorelle sono le responsabili di tutti questi rapimenti e conseguenti omicidi. E questo cadavere, perso accidentalmente e banalmente lungo la strada, mette Attilio sulle tracce di Francesca, prima e Silvia, poi.
La cosa inquietante è il motivo per cui hanno compiuto questa serie di delitti: disprezzo totale per gli uomini e utilizzo del denaro, a loro rubatogli, per creare una specie di casa-famiglia per il recupero di ragazzini in difficoltà.
L’uomo, grazie al suo intuito, riesce a fare un quadro completo della situazione: il compito di Silvia è agganciare il malcapitato e, dopo averlo ipnotizzato, gli fa prelevare il denaro in banca. Francesca, invece, si occupa dello “smaltimento” del cadavere.
Ma non riuscendo a capire dove e come possano far sparire i cadaveri, Attilio immagina che la serra sia uno, se non l’unico, luogo di sepoltura. Rivela, questa sua ricostruzione, ad Anna, credendola al di sopra di ogni sospetto. Il poverino non sa, però, che Francesca si premura di sezionare i cadaveri e che l’unico luogo dove vengono sepolti è il suo stomaco. Anna, infatti, da brava cuoca riesce a cucinarglieli nelle maniere più disparate.
Le tre sorelle, non trovando conveniente ucciderlo, decidono di drogarlo per fargli perdere la memoria, ma l’effetto allucinogeno non sembra sortire effetto. Le donne, trovatesi alle strette decidono allora la sua eliminazione, senza per questo rinunciare al loro progetto.
Infatti il giorno dopo ecco le tre sorelle sedute in tavola a pranzare con Carlo, il giovane custode della serra, che a sua insaputa divora “il fidanzato buono”!

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